© PediatraInFormazione
Esistono determinate ore della giornata in cui il rischio di una intossicazione acuta è più frequente nel bambino.
Orari in cui gli adulti sono più indaffarati in faccende domestiche o semplicemente più stanchi e meno reattivi.
Tutti i pazienti intossicati, anche senza presenza di segni clinici di acuzie, dovrebbero essere trattati in maniera aggressiva, cioè come potenzialmente in pericolo di vita
con lo 0,1-3% di mortalità.
Le intossicazioni da sostanze domestiche rappresentano la metà dei casi di avvelenamento che si verificano in Italia. Di questi, la maggior parte sono bambini.
Avvelenamento significa non solo ingestione ma anche inalazione o comunque il contatto con una sostanza estranea, potenzialmente tossica in grado di causare danni anche gravi e talora fatali. Talvolta la sostanza coinvolta non è un veleno di per sé, ma lo diventa in relazione alla dose assunta (per esempio i farmaci).In Italia il problema degli avvelenamenti rappresenta il 7% dei ricoveri d’urgenza
Recarsi immediatamente al Pronto soccorso più vicino, anche se non si notano disturbi particolari.
Portare la confezione del farmaco o il contenitore della sostanza che si ritiene responsabile del malore.
Se il Pronto soccorso è molto distante, prima di muoversi o durante il trasferimento, contattare telefonicamente un Centro Antiveleni.
COSA FARE
Riferire al medico del centro antiveleni o del PS le seguenti informazioni:
età e peso dell’intossicato
tempo trascorso dall’esposizione al tossico
nome del prodotto ingerito (in caso di farmaci o simili tenere a portata di mano la confezione)
quantità approssimativa di tossico assunta
sintomi accusati dall’intossicato
COSA NON FARE
Non provocare il vomito, a meno che non sia stato espressamente consigliato dal Centro Antiveleni.
Non somministrare latte (che molti considerano una specie di “antidoto universale”), in quanto contiene grassi che possono favorire l’assorbimento di alcuni veleni ingeriti.
© PediatraInFormazione