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Cos'è essere un buon dottore?

A cura del Dott. G. Cacciaguerra, medico in formazione specialistica in Pediatria.                                                                  21 Agosto 2022

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Una questione sempre attuale.

Non è facile rispondere alla domanda su cosa rende un buon medico. Non è chiaramente definito quale sia l'essenza di un buon medico. La risposta varierà sicuramente a seconda di chi sarà a ricevere la domanda.

Sono  diversi i gruppi indagati da questo articolo, e diverse sono le esigenze e gli interessi. Gli autori sono stati in grado di distribuire attributi descritti negli articoli inclusi nello studio in sei diverse categorie, i cui confini rimangono sottili : (1) qualità interpersonali generali, (2) comunicazione e coinvolgimento del paziente, (3) competenza medica,(4) etica, ( 5) Gestione medica, (6) Insegnamento, ricerca e formazione continua.  

Le popolazioni  indagate tramite questionari o studi includono :  medici di diverse specialità (2 questionari, 6 studi), studenti di medicina (5 studi), pazienti (4 questionari, 4 studi), popolazione generale (5studi), infermieri (1 studio) , e altri (6 studi).

Le diverse parti interessate hanno mostrato preferenze diverse nelle categorie. Questo potrebbe essere motivo di insoddisfazione e incomprensioni tra pazienti, medici e studenti nel lavoro ospedaliero quotidiano. 

Sono state soprattutto le categorie inerenti alla comunicazione ad essere oggetto di scelta. 



Il paziente desidera dal medico una comunicazione adeguata, empatia, apprezzamento e comportamento professionale in un team interdisciplinare. Gli addetti ai lavori sottolineano la competenza medica come il loro attributo più importante. 

I pazienti non classificano questa categoria ai livelli dei medici, forse perché i pazienti in quanto laici non hanno le capacità per valutare la qualità del lavoro del proprio medico nel senso di competenza medica.

Il coprire , dunque, soltanto alcune aree delle qualità dell'essere un buon medico non accontenterà mai il 100% della popolazione, a quanto pare il medico più completo è un professionista preparato e sicuro nel suo mestiere, empatico e fine comunicatore.

Se fino ad adesso, nella più rosea delle ipotesi, gli studi universitari ci ha dato le basi per accedere ad una formazione teorica/professionale di buon livello, così non possiamo dire dell'attenzione rivolta alle skills comunicative. 

Qualche università sta già prendendo le dovute misure riguardanti il problema, nel piano formativo dell'Università di Medicina di Vienna è implementata e inserita la “soziale Kompetenz” (competenza sociale). I risultati di apprendimento previsti in questo insegnamento sono :
comunicazione adeguata, empatia, apprezzamento e comportamento professionale in un team interdisciplinare. 

Gli studenti hanno la possibilità di apprendere quelle competenze sociali a contatto con persone bisognose di cure in una casa di riposo.

Non dimentichiamo che oltre alla corretta comunicazione medico-paziente, bisogna anche implementare quella medico-medico e medico-infermiere ( o altre figure sanitarie), ma di questo parleremo in un prossimo articolo, dove analizzeremo quanto le incomprensioni tra figure lavorative incidano sull'efficacia delle cure erogate al paziente.

"La nostra epoca ha inventato così tanti modi di comunicazione che si è dimenticata che cosa comunicare."  Fabrizio Caramagna

Comunicare...comunicare e farlo bene, che sia questa la chiave per diventare un buon medico? Non potevamo che aprire così , il primo articolo pubblicato nel nostro sito.

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