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Il fatto che il mancato completamento di un ciclo antibiotico prescritto contribuisca alla resistenza agli antibiotici stessi non è supportato da alcuna evidenza, è tempo che responsabili politici, gli educatori e i medici aiutino a superare questo dannoso luogo comune.
A cura del Dott. G. Cacciaguerra, medico in formazione specialistica in Pediatria. 30 Agosto 2022
La preoccupazione che somministrare un trattamento antibiotico
insufficiente potrebbe selezionare per la resistenza agli antibiotici può
essere fatta risalire agli albori dell'era degli antibiotici.Quando un paziente assume antibiotici per qualsiasi motivo, le specie e i ceppi sensibili agli antibiotici presenti nella flora commensale sulla pelle o nell'intestino o nell'ambiente vengono sostituiti da specie e ceppi resistenti pronti a causare infezioni in futuro.Più lunga è l'esposizione agli antibiotici a cui sono sottoposti questi batteri opportunisti, maggiore è la pressione per selezionare la resistenza agli antibiotici.È corretto portare a termine una terapia antibiotica già iniziata dal paziente, anche se sospettiamo un’infezione virale, per il rischio di insorgenza di antibiotico resistenza? NO. È un retaggio di vecchie generazioni di medici che è difficile da eradicare. Il rischio di resistenza antibiotica aumenta quando la terapia antibiotica ha una durata maggiore, pertanto se pensiamo che il nostro paziente non necessita di antibioticoterapia, dobbiamo sospenderla.
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